Come valutare un mobile antico
Alcuni consigli on line per meglio valutare un mobile antico e cercare di capire se si tratta di un mobile autentico ed originale, di uno in stile o di una riproduzione o manomissione. Si tratta di piccoli accorgimenti e semplici espedienti per cercare d’aiutare chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’antiquariato.
Una minima preparazione e conoscenza stilistica è consigliata, sapere in un determinato periodo quali erano gli stili e gli influssi aiuta a collocare e valutare correttamente un mobile vecchio. Come pure una minima conoscenza su quali fossero i sistemi di fabbricazione, manuali prima e meccanici dopo, aiuta a stabilire autenticità e periodo di produzione del mobile, al riguardo farò un semplice esempio:
Sapere che tracce lasci sul legno quando viene tagliato e da quando fu in uso una sega a nastro meccanica, aiuta sicuramente a valutare un mobile collocandolo od escludendolo da un determinato periodo storico.
Di seguito sono indicati una serie di punti su dove e come soffermarci per capire se un mobile è autentico o se si tratta di una riproduzione. Non vogliono essere certo una bibbia ma semplici consigli e piccoli trucchi per chi, con passione, si avvicina per la prima volta all’affascinante mondo del mobile antico.
IL LEGNO, COLORE E RESTRINGIMENTO DEL MOBILE ANTICO
Il legno con il passare del tempo cede umidità e si restringe e a meno che l’essenza con cui sia stato costruito un mobile antico non abbia subito una stagionatura durata per diversi anni prima di essere utilizzata, nei fondi dei cassetti , sui piani o sulle fasce ma soprattutto nella schiena ( più soggetta all’umidità e non protetta dalla finiture del restauratore) si possono evidenziare dei restringimenti e quindi delle leggere fessurazioni tra un asse e l’altro.
LE CREPE NEL MOBILE ANTICO
Anche le crepe, per l’inevitabile passare del tempo ed il cedere di umidità e per i movimenti naturali dello stesso, spesso costretto tra cornici e lesene, oppure dalle condizioni climatiche circostanti e gli sbalzi di temperatura, un tempo ancora più accentuate, sono sinonimo di originalità. Le crepe nel legno del mobile antico sono di difficile contraffazione e si formano naturalmente quando l’essenza con cui è stato costruito un mobile non sia stata stagionata per lungo tempo.
USURA DEL MOBILE ANTICO
Un attenzione particolare deve essere prestata all’usura, un mobile antico originale presenterà inevitabilmente un minimo d’usura, specialmente in quelle parti soggette a sfregamento come le guide dei cassetti, o come la differenza di patina riscontrabile nella maniglieria dovute al semplice tocco per decenni con le mani oppure alle traverse di sedie e tavoli dove d’abitudine si sono appoggiate scarpe per secoli. Anche ai piedi dei mobili è necessario prestare particolare attenzione, il piede è un punto di sofferenza per il mobile antico sia per l’umidità che vi sale dal contatto con il pavimento e sia per i colpi di straccio e spazzolone presi durante gli anni. A meno che non sia stato sostituito, un piede come può essere una piccola cipolla da comodino, difficilmente sarà perfetto.
CHIODATURA DEI MOBILI ANTICHI
La chiodatura spesso interessa solo la schiena dei mobili antichi o il fondo dei cassetti, un analisi del tipo di chiodo utilizzato, forgiato a mano, rastremato, oppure piatto e le sue condizioni devono essere prese in considerazione per avvalorare o meno la tesi dell’autenticità del mobile che stiamo valutando. Una chiodatura ,così come il vitame, perfettamente luccicante ed esente da ruggine dopo circa un secolo difficilmente è originale.
LO SPESSORE DEL LEGNO NEI MOBILI ANTICHI
Lo spessore del legno può essere in alcuni casi sinonimo d’autenticità, se si sta parlando d’alta epoca ovvero di mobili rinascimentali lo spessore è sicuramente indicativo, meno se si parla di mobili dell’800 dove gli spessori ormai erano diminuiti. Una considerazione è doverosa la dove siamo in presenza di “asse unica” ovvero un mobile dove una parte di buone dimensioni come il piano o una fascia sia stata fatta da un asse unica di legno, ovvero senza giunture. Questo sintomo è sinonimo di autenticità, piante di determinate specie così grandi da permettere di ricavare un piano di un comò in asse unica non esistono più purtroppo.
LO SPESSORE DELLA LASTRONATURA NEL MOBILE ANTICO
Lo spessore della lastronatura (da lastrone) e dell’impiallacciatura (da piallaccio) può aiutare nella datazione di un mobile antico, prima dell’evento della rivoluzione industriale nell'800 i lastroni venivano sapientemente tagliati a mano con dei segacci, va da se che lo spessore è impossibile che risulti sottile come un foglio di carta, spesso parte dal paio di millimetri per arrivare anche al mezzo centimetro. Una costruzione recente, quindi utilizzando tecniche meccaniche ed industriali, evidenzierà uno spessore molto sottile del piallaccio con cui è stato impiallacciato il mobile, aiutandoci a stimarne una data approssimativa.
LA PATINA DEL MOBILE ANTICO
La patina è altro elemento portante nel riconoscimento e la datazione di un mobile antico. Il processo naturale d’ossidazione e gli agenti climatici circostanti rendono la patina di un mobile al tatto quasi setata e liscio, con colori più tenui, caldi e morbidi, con quel gioco di chiari e scuri formatesi sui punti nevralgici di usura come i pomelli di un cassetto o i bordi di un piano. La tonalità della patina cambia in relazione al tipo di legno e alle cure che lo stesso ha ricevuto o dell’ambiente che l’ha ospitato. Un mobile ambientato per lunghi periodi in una stanza dove era presente un camino avrà patina diversa da uno tenuto in una sala da pranzo.
LA FINITURA NEL MOBILE ANTICO
La finitura di un mobile può contribuire ad una datazione, anche se in forma più marginale e meno rilevante dei punti precedenti, anche l'assenza di finitura può essere indicativa. L’utilizzo dell'effetto marmoreo per esempio utilizzato nelle Consolle del 700 oppure della gommalacca nel restauro dei mobili antichi ,ha origini lontanissime perciò se ci troviamo davanti ad un mobile con finitura sintetica o con processi di sfogliamento o che lasciano segni bianchi se unghiati dobbiamo pensare ad un mobile relativamente recente o forse antico ma restaurato non a gommalacca ma con prodotti sintetici.
LE MANIGLIE DEL MOBILE ANTICO
La maniglieria quando è originale e non ancora pulita mostra i segni d’usura nelle parti più sottoposte a sollecitazioni, nella parte esterna di un pomello o nella maniglietta, differenziandosi nel colore da quelle parti che non venivano toccate frequentemente, viti o chiodi sono sempre di un colore brunito perché ossidate dal tempo. Se poi la ferramenta è stata realizzata in fusione le tracce possono essere ancor più evidenti. Con un po’ di attenzione e alla ricerca di eventuali fori liberi o di stuccature precedenti soffermandoci sull’interno del cassetto potremmo scoprire se le maniglie sono state sostituite, se così fosse è un buon segno perché denoterebbe la vetustà del mobile.
LE MACCHIE NEL MOBILE ANTICO
Difficilmente un mobile antico con almeno 100 anni di vita sia perfetto, spesso nel corso degli anni subivano piccoli incidenti di percorso, le più tipiche sono i semicerchi lasciati da bicchieri e pentole e piccole bruciature sul piano dovute a sigarette, candele e ferri da stiro oppure da piccole macchie d’inchiostro, soprattutto delle scrivanie oppure di vino, olio, zuccheri, caffè, sia sul piano che all’interno dei cassetti. Tutti questi piccoli segni del tempo contribuiscono ad avvalorare la tesi che si tratta di mobile autentico ed originale.
ATTREZZI USATI NEL MOBILE ANTICO
La conoscenza degli attrezzi usati nel passato aiutano a datare un mobile antico, sapere che l’invenzione della sega a nastro meccanica è avvenuta in un certo periodo e conoscere il segno che lascia su legno (molto regolare) contribuisce sicuramente a datare un mobile. Avere una minima idea di che cosa fosse un “saracco” e una sgorbia e conoscere il segno che lasciano sul legno tagliato e lavorato può essere di molto aiuto per valutare l’autenticità di un mobile antico.
PROPORZIONI E STILE DEL MOBILE ANTICO
Una minima conoscenza stilistica è consigliata, sapere in un determinato periodo quali erano gli stili e gli influssi aiuta a collocare e valutare correttamente un mobile antico. on il passar del tempo si formerà una specie di sesto senso, questo sarà il primo indicatore che ci dirà se ci dobbiamo o meno avvicinare ad un determinato mobile per poterlo valutare sotto gli altri aspetti esposti in queste pagine. Si dice spesso che “ la prima impressione è quello che conta” in questo campo è verissimo, con allenamento e pratica (vedendo parecchi mobili) si affinerà una sorta di “percezione” che ci avvicinerà o allontanerà da un determinato mobile solo per le sensazioni ed emozioni che avrà saputo trasmetterci al primo colpo d’occhio.
IL TARLO
La teoria che c’è chi spara ai mobili con i pallini da caccia per imitare la tarlatura dei mobili è un po’ una leggenda metropolitana…… I fori dei tarli sono di difficile imitazione e al riguardo potete leggere la pagina dedicata al trattamento antitarlo. Quello a cui bisogna prestare attenzione è se le gallerie del tarlo sono scoperte, questo fattore implica tre possibilità:
1) Il mobile o parte di esso è stato fatto con legno vecchio ma tagliato di recente, quindi il pezzo di legno che stiamo osservando con molta probabilità non è originale.
2) Il mobile originariamente era impiallacciato, gessato o laccato ed il tarlo si è fermato alla colla o gesso, quindi l’impiallacciatura o lastronatura è stata successivamente levata mettendo in evidenza le gallerie.
3) Il mobile è stato restaurato utilizzando della carta vetro in maniera troppo vigorosa scoprendo le gallerie.
I tarli prediligono certe essenze lignee ad altre quindi ci sono legni che vengono aggrediti meno di altri, in ogni caso la presenza di qualche forellino di tarlo è un buon segno e aiuta insieme ad altri particolari a stabilirne l’autenticità.
IL PREZZO DEL MOBILE ANTICO
Il prezzo di un mobile antico è dato dal sommarsi di una serie di parametri. Due mobili stilisticamente uguali, di pari dimensioni ed appartenenti alla stessa epoca possono differenziare, e di molto, nel prezzo.
I parametri di valutazione sono:
- Componente di originalità ovvero percentuale di pezzi sostituiti od integrati.(guide,piedi, cornici, fondi, schiene, parti importanti quali:piani ante,fasce)
- Epoca
- Stato di conservazione
- Modifiche Restauro (restaurato – non restaurato)
- Stile
- Essenza lignea
- Spessore dei legni
- Ante e cassetti "in battuta"
- Maniglie e ferramenta (originali - non originali - sostituite)
- Funzionalità (scorrimento cassetti - chiusura antine etc.)
- Dimensioni
- Serrature (presenti, assenti,originali,sostituite,funzionanti,non funzionanti)
- Eleganza
- Proporzioni
- Presenza di Intagli
- Presenza di Intarsi
- Rifiniture
- Vetri (originali – non originali)
- Patina (in patina o spatinato)
Le variabili di queste caratteristiche determinano il prezzo di un mobile antico. Il migliore affare che si possa fare, è comprare un mobile che sia originale, non importa che sia rurale e rustico o di alta ebanisteria,non importa che sia da 500 o da 50.000 euro, l'importante è che sia originale.
ATTENZIONE: I cassettoni del 700 a 1000 euro, non esistono!!!
Approfondimenti
Riassunto degli stili che hanno caratterizzato la produzione di mobili antichi e complementi d’arredo. Partendo dal 400 al 500, 600 e 700, 800 sino al 900.